In Guatemala la povertà è donna

“Noi, le donne, non abbiamo né terra né diritti. Questi appartengono solo agli uomini”. È quello che ci racconta Ana, leader del collettivo femminile della comunità maya q’uechi de El Pato.

La loro consapevolezza è incredibile ma, nonostante ciò, non tutte posseggono i mezzi necessari per uscire dallo stato di povertà in cui versano. Le donne di Dejando Huellas, di Nuevo Horizonte, e di Mujeres luchando por un futuro, del Barrio La Bendición de Santa Ana, hanno deciso di auto-organizzarsi per resistere alla dilagante violenza e contrastare la discriminazione di genere. Lo strumento principale di cui si sono dotate per far fronte al problema è la solidarietà. Nel fine settimana viaggiano nelle comunità limitrofe per portare il loro supporto alle compagne che vivono gli stessi problemi. Nei momenti di condivisione si scambiano le più varie conoscenze che vanno dalle informazioni sulla salute sessuale e riproduttiva a quelle per avviare piccole attività, dai diritti alle tecniche di organizzazione collettiva. Compartir le buone pratiche permette che queste realtà si riproducano sul territorio e sopperiscano alla mancanza e all’inefficienza dello Stato che, nella migliore delle ipotesi, implementa delle politiche inefficaci ed inadeguate alla situazione nazionale. Il Guatemala, infatti, ha una disparità di genere così esorbitante da portarlo al 120º posto nella classifica mondiale. In questo contesto le donne devono affrontare una tripla discriminazione: di genere, di classe e di etnia. Le donne indigene, infatti, solo colpite da una situazione di povertà estrema, basti pensare che la loro scolarizzazione è esattamente la metà rispetto ad un uomo guatemalteco non indigeno; questo contribuisce ad aggravare ancora di più la loro  situazione poiché, nella maggior parte dei casi, conoscono solo la loro lingua madre. Ciò comporta un’esclusione sociale che si somma a quella che già subiscono in quanto donne. Questa dinamica è stata evidente quando, con il gruppo di volontari AMKA del 2018, ho incontrato una delle tante piccole comunità nella regione del Petén. Durante l’assemblea eravamo disposti in cerchio ma la partecipazione delle donne del luogo era scarsa, se non nulla. Ci viene raccontato che qui, chi partecipa attivamente, sono gli uomini. È proprio alle donne colpite da povertà sociale, economica e politica che Dejando Huellas e le Mujeres portano solidarietà, e con loro anche AMKA. “Abbiamo imparato cose di cui non avevamo mai sentito parlare, come donne q’uechi’, come indigene. Credo che possiamo migliorare la nostra comunità con il supporto di Amka. Ora stiamo lavorando in gruppo e vogliamo continuare su questa strada con il vostro sostegno”, dice Ana. Insieme continuiamo a supportare il lavoro di empoderamiento che le donne delle comunità stanno portando avanti, impegnandoci sempre di più ad ogni progetto che condividiamo con loro. E’ un impegno che AMKA porta avanti da tempo, che si sta strutturando sempre di più, perché l’empowerment delle donne delle comunità presso cui operiamo è uno degli obiettivi più importanti che vogliamo raggiungere nel prossimo futuro.

 

Miluna Laricchia, volontaria di AMKA