Camilla Cianfanelli ha trascorso l’estate in Guatemala, è stata una volontaria preziosa che ha messo a disposizione dei nostri progetti tutte le sue competenze ed energie. Dalla sua penna il racconto di una giornata nel vivaio di Nuevo Horizonte, costruito e gestito da AMKA, e di tutti coloro che ogni giorno prestano il loro lavoro per portare avanti il programma di sicurezza alimentare.
Sono le 4:30 del mattino e Don Miguelito è già al vivaio in piena attività, tra le piantine di cacao si vede il cappello e i suoi capelli bianchi. Don Miguelito ha 79 anni, l’energia di un ragazzino e la sapienza di chi ha vissuto una vita piena. Ha sempre lavorato con la terra e per la terra.
È stato 15 anni nella montagna come guerrigliero durante gli anni del conflitto armato, gli alberi sono stati il suo letto, e la selva la sua casa, la pioggia la sua acqua e le piante la sua medicina. Ha scelto di combattere portando avanti la lotta per una vita degna. Una lotta rivoluzionaria che però non ha dato i risultati sperati, oppure semplicemente non è ancora finita. Bisogna solo saper cambiare prospettiva per vedere come il campo di battaglia non sia più lo stesso. Coltivare, piantare, seminare sono oggi in Guatemala la più grande lotta contro nemici a volte visibili e altre invisibili. Una lotta che mira alla riappropriazione della terra e dei propri diritti.
I principi che si sono tramandati nella montagna hanno cambiato forma, colore e aspetto, ma non sostanza. Ed è in questo vivaio che si incontrano diverse generazioni, accomunate dagli stessi ideali. Proprio a capo del progetto del vivaio c’è Miguel, giovane agronomo, nato nella culla dei valori della comunità.
“Sono fortunato a poter lavorare a questo progetto, a non dover vendere fertilizzanti, come la maggior parte dei miei colleghi o lavorare nelle palmiere, andando contro quello in cui credo”, questo dice Miguel quando gli chiediamo come si sente nel ruolo che ricopre.
A completare la squadra ci sono Alvaro e Tono, che con inventiva e curiosità trovano soluzioni a qualsiasi problema quando manca sempre il libretto delle istruzioni. Con la voglia di migliorare, di crescere, di sostenere un progetto che dà loro la possibilità di portare avanti qualcosa di concreto per le comunità del Peten.
La lotta ha cambiato scenario, dal campo di battaglia si è trasferita sulla terra, i fucili hanno lasciato spazio a semi, alberi, frutti. Quando i ragazzi del vivaio coltivano agrumi, cacao o pomodori stanno coltivando indipendenza. La distribuzione delle piante prodotte nel vivaio rappresenta molto di più, permette di creare una rete sociale, una rete fatta di persone, di volti, di storie. Storie di lucha, di ingiustizia, storie di persone a cui è stata sottratta la terra o che l’hanno venduta in cambio di promesse mai mantenute.
Le piante rappresentano l’indipendenza dalle grandi multinazionali della palma africana, rappresentano un accesso concreto al cibo e alla conoscenza dell’arte dell’agricoltura. Le persone così non sono costrette a svalutare i loro terreni, a essere sfruttate nel lavoro, a perdere quello che è il legame con la loro casa per poter vivere.
Sempre più comunità del Petén sono coinvolte nel progetto agroforestale e di sovranità alimentare di AMKA, affinché nessuna di loro sia isolata, ma piuttosto unite contro nemici comuni.
Tra le voci di questa rivoluzione c’è sicuramente il vivaio di Nuevo Horizonte, dove los chicos del vivero sono il cuore pulsante di un atto di coraggio e solidarietà, sono un seme di speranza per un futuro degno.
Camilla Cianfanelli
Volontaria di AMKA