Oggi è stata davvero una bella giornata alla Ruashi, piena di piccole soddisfazioni che ci hanno sorpreso e ancor più motivato nel lavoro da fare a fianco degli artisti.
Alle 11,00 di questa mattina arriviamo alla Ruashi: Eravamo un po’ in ritardo a causa dei soliti tempi congolesi, abbastanza frastornati dopo aver lottato per entrare nel bus stracarico di gente, bambini, galline e casse di birra nonché decisamente storditi dall’odore penetrante del pesce affumicato che ci aveva accompagnato durante tutto il viaggio ma, indefessi, iniziamo la riunione con il comitato di gestione per presentare l’ordine di Pangea.
Avevamo passato l’intero pomeriggio, il giorno prima, tra addizioni, sottrazioni e divisioni per fare una ripartizione equa dei prodotti in malachite che ogni cooperativa avrebbe dovuto lavorare al fine di permettere, ad ogni artista, di avere un buon guadagno per il lavoro svolto.
La riunione inizia con i soliti saluti, le battute, i convenevoli e le strette di mano calorose poi gli animi si calmano e improvvisamente tutti diventano attenti e concentrati a seguire le parole di Desiré che, perla dopo perla, scandisce l’elenco dell’intero ordine fatto dai nostri partner.
Sembrava di essere sotto esame, era la nostra “prova”, il momento in cui il confronto con le cooperative ci avrebbe permesso di capire se eravamo all’altezza, se la formazione svolta, lo studio ed i calcoli finora fatti erano giusti e se la metodologia di lavoro e condivisione che stavamo usando era apprezzata .
In un silenzio sacrale e sotto gli occhi attenti degli artisti, l’animatore un po’ teso continua scandendo lentamente la ripartizione degli oggetti tra le tre cooperative, Mawazo, Tujikaze ed Uhuru. Fa poi una breve pausa in cui alza gli occhi dal foglio, alla ricerca forse di un minimo cenno di approvazione… ma tutti restano seri, concentrati, in attesa.
Riporta allora gli occhi sul foglio e continua l’elenco di ciondoli, perle e perline che ognuno di loro avrebbe dovuto lavorare e finisce il suo discorso con la lettura dei guadagni previsti, per ognuno.
Poi un po’ titubante si guarda intorno e, questa volta, incontra i sorrisi degli artisti contenti e soddisfatti del lavoro proposto.
A quanto pare, abbiamo superato la prova! Ma, soprattutto, ora possiamo davvero leggere nei loro occhi una valutazione positiva del nostro lavoro, una prima stima e ammirazione che speriamo col tempo diventerà fiducia ma che oggi rappresenta già per noi una prima piccola grande soddisfazione!